I sindacalisti aggiungono:
"L'azienda ha comunicato che la proposta di passaggio alla
cooperativa è più vantaggiosa per i ricorrenti, poiché avrebbero
sei anni di garanzia occupazionale grazie all'impegno di Wind
Tre di dare in appalto le attività alla nuova società, mentre,
la stessa Wind Tre, con l'assunzione diretta, potrebbe non
garantire sei anni di occupazione nel proprio organico poiché
sono già previsti cali drastici delle attività". "Quindi
l'azienda consiglia ai lavoratori delle categorie protette il
passaggio alla nuova cooperativa che, è bene precisarlo, mai si
è occupata di call center e non ha sedi operative sui territori,
piuttosto che l'assunzione nella multinazionale, appartenente al
gruppo CK Hutchison Holdings, che fattura miliardi di dollari
l'anno", sottolinea la Fp Cgil.
Per il sindacato "oltre la differenza abissale fra i due
datori di lavoro, vi è una differenza sostanziale fra i due
contratti collettivi nazionali di lavoro: questi lavoratori,
accettando il passaggio nella nuova cooperativa, guadagnerebbero
il 30 per cento in meno per sei anni e non avrebbero alcun
diritto futuro". "Restiamo fiduciosi nel giudizio della
magistratura - conclude il sindacato - che già ha mostrato
attenzione alla particolarità del caso, permettendo ieri la
partecipazione dei 50 lavoratori, fatto insolito in un processo
del lavoro, all'udienza".
I lavoratori esprimono ancora una volta "apprezzamento verso
le istituzioni e le forze politiche chiamate in causa perché,
con alto senso del dovere e delle istituzioni, hanno indirizzato
la loro azione affinché venga rispettata la legge e, quindi,
garantiti i diritti dei lavoratori disabili". "In modo
particolare - dicono i lavoratori - ringraziamo l'assessorato al
lavoro della Regione siciliana, il Centro per l'impiego di
Palermo, la commissione Lavoro dell'Assemblea siciliana, le
forze politiche e sindacali delle regioni Sicilia e Campania,
gli esponenti politici nazionali, e i media, che danno voce alla
nostra vertenza".
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